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La storia dei bracci SME

Audio 2G: SME Factory tour

Le Origini

La storia dei bracci SME – Scale Model Equipment Company – inizia nel 1946 per opera dell’eclettico Mr. Alastair Robertson-Aikman, persona profondamente appassionata per l’ingegneria di precisione e di alta qualità. La SME si dedicò inizialmente alla produzione di modellini in scala di automobili, con un livello di finitura di elevata qualità tale da essere ancor oggi apprezzata dai collezionisti.

Successivamente, negli anni 50 del secolo scorso, la SME iniziò ad espandere i propri orizzonti produttivi diversificando l’attività ingegneristica per la produzione di componenti destinati ad aeromobili civili e militari per prestigiose aziende quali Rolls Royce, Hawker e Martin-Baker. 

SME Alastair Robertson Aikman
Mr. Alastair Robertson-Aikman

Robertson-Aikman era anche un grande appassionato di musica che non traeva soddisfazione dalla qualità della riproduzione dei dischi in vinile a causa della bassa qualità dei prodotti disponibili nel mercato Hi-Fi (già allora in forte ascesa) specialmente per quanto riguardava i bracci. Così ebbe un’idea: perché non realizzare in proprio un braccio che rispondesse ai suoi desideri e parametri qualitativi? Fu così che nel 1959 vide la luce il prototipo del modello 3009. Alcuni amici, convinti dalla bontà del prodotto e certi del suo eventuale successo commerciale, lo incoraggiarono ad intraprendere la via della produzione in serie di quel primo braccio. 

SME 3009
SME 3009

Bracci SME: 3009 l’intramontabile

Fu così che ebbe inizio la produzione dei bracci SME che passò da una iniziale capacità produttiva di 25 unità a settimana del 3009 Serie 1, fino a giungere ad oltre 1500 unità settimanali della Serie II Improved. Le commesse, in costante aumento, arrivavano di continuo da tutto il mondo. Da notare che ogni singolo componente del braccio era realizzato autonomamente in fabbrica; ogni singolo esemplare veniva assemblato e rifinito a mano. Il successo commerciale senza precedenti, ottenuto in virtù della qualità offerta dal braccio 3009, permise alla SME di contrastare l’egemonia delle più importanti aziende del settore che operavano all’epoca quali Fidelity Research, Ortofon, Stax, etc.

Lo SME 3009, come si può evincere dalle illustrazioni che seguono, era stato studiato in modo maniacale sin nei più minuti dettagli; gli schemi rivelano la genialità del progetto ed il fatto che nulla fosse stato lasciato al caso, aspetto che ritengo sia stato il vero segreto del suo successo. Ancora oggi lo SME 3009 continua ad essere molto ricercato nel mercato dell’usato, peraltro con costi anche rilevanti per modelli conservati con cura e dotati di tutti gli accessori.

SEME 3009 drawings
Stralcio di alcune pagine dell’originale SME Service Manual

Nel periodo compreso tra il 1960 e il 1980 vennero prodotti oltre 1,3 milioni di bracci  SME 3009. Nel corso di tale periodo, precisamente nel 1977, a seguito dello sviluppo di testine ad alta cedevolezza, tra le quali la statunitense Shure V15, furono presentate la Serie III e IIIs a bassissima massa (soli 5 gr), con canna in titanio a forma di S, che permise di ottenere una eccellente sinergia sia meccanica – tale da tracciare senza incertezze anche a valori di soli 0,75 grammi – ma anche elettrica tramite l’adozione di cavi dalla capacità di 300pF (valore perfetto per la Shure V15 III). Nonostante un discreto riscontro commerciale la Serie III non venne mai accolta dalla critica del settore – erroneamente a mio avviso – il che deluse e infastidì non poco Mr. Alastair Robertson-Aikman.

SME Series V
SME Series V - parts identification

SME V: la novità in un  momento particolare

Negli anni ’80 del secolo scorso stava rapidamente prendendo piede un nuovo supporto di riproduzione musicale: il Compact Disc, che da subito ottenne il plauso di molti tra gli appassionati di hi-fi. Apparentemente aveva grandi vantaggi rispetto al vinile: ridotte dimensioni, costi, trasportabilità e la possibilità di riprodurre musica senza avere i classici disturbi dovuti al deposito di polvere sui dischi. Nonostante l’ingombrante concorrenza del CD l’eclettico Robertson-Aikman, definito dal celebre critico audio Ken Kessler un “buddista nascosto”, continuava imperturbato ad avere nuove idee e studiare nuove soluzioni al fine di realizzare il braccio definitivo di qualità assoluta. E infatti, nell’estate del 1984, venne presentato al CES (Consumer Electronic Show) il prototipo di un nuovo e rivoluzionario braccio, che nel 1986 venne ufficialmente presentato con il nome SME Serie V. Si trattava di un braccio le cui caratteristiche permettevano di accogliere le migliori testine esistenti, facendole esprimere al meglio delle loro possibilità. Questo grazie all’adozione di una canna dritta e fortemente rastremata in lega di magnesio (ottenuta per pressofusione), dotata di uno shell portatestina integrato e di un alloggiamento per il contrappeso. Tale tipo di realizzazione consentiva di ottenere una massa molto contenuta accompagnata da elevatissima rigidità, così da permettere il contenimento e l’eliminazione di qualsivoglia risonanza. Lo SME Serie V fu accolto all’unanimità come una vera e propria rivoluzione nella produzione di bracci, offuscando qualsiasi altro progetto esistente e guadagnandosi l’appellativo di “Il Miglior Braccio del Mondo”.

SME IV
SME Series IV

Nel corso degli anni è stato talvolta descritto come un braccio certamente molto ben ingegnerizzato e costruito ma dal suono “scuro”, “opaco” o privo di vita; ritengo tuttavia che si sia trattato semplicemente da una cattiva interpretazione della sua innegabile neutralità.

Sulla scia di questo successo, l’anno seguente la SME Ltd presentò la Serie IV, una versione semplificata della Serie V ma identica in tutto e per tutto con la sola eccezione che questo aveva un bilanciamento statico ed era privo della vaschetta per il per il fluido smorzante (comunque disponibile come optional). L’anno successivo, nel 1988, venne lanciata la serie 300 che condivideva forma e struttura della Serie V e IV, ma con canna in alluminio e shell rimovibile.

Beh, che dire? Si trattò di una grandissima sfida fatta nel momento dell’ascesa del digitale; tuttavia Robertson-Aikman mai esitò o venne colto da dubbi circa la superiore qualità di riproduzione di musica tramite dico in vinile. Inoltre, a partire dal 1990, grazie alle competenze nell’ambito della meccanica di precisione, egli espanse le attività della SME consolidando collaborazioni con le principali aziende britanniche volte alla realizzazione di componenti destinati al settore aeronautico, motoristico e medicale.

Per maggiori informazioni su SME vi rimandiamo al sito web del distributore italiano e quello del produttore.

Alessandro Catalano

SME 309
SME Model 309

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