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La storia di Indiana Line: dalla Selectra ad oggi

C’è stato un tempo in cui, tutti i mesi, i giovani correvano in edicola a comprare Stereoplay e a fantasticare sui sistemi ad alta fedeltà. Per molti di loro il sogno si è trasformato in realtà ed è iniziato proprio con una coppia di diffusori Indiana Line che da sempre rappresentano un ottimo “value for money”.

Indiana Line e Utah Americana

Non tutti sanno che il percorso di Indiana Line parte da Utah Americana e dalla gloriosa Selectra di Torino che all’epoca era proprietaria tra gli altri, del prestigioso brand Revac. Ad un certo punto della sua storia Selectra decide di importare in Italia i diffusori Utah, la cui provenienza è facilmente intuibile! Piccola curiosità: ai tempi i diffusori erano importati a “pezzi” e poi assemblati sul posto, il tutto per riuscire a contenere i folli costi già pesantemente vessati dalle spese di trasporto e dai vari dazi doganali. In quegli anni non c’erano le boombox o le soundbar, in molti avevamo il “compattone” Stereorama 2000 Deluxe ma se si voleva fare quel saltino in avanti bisognava acquistare un sistema Hi-Fi. Ricordo inoltre, con grande nostalgia da “boomer”, ai tempi per la Comunione o la Cresima non si regalava l’ultimo smartphone, bensì un sistema Hi-Fi. Chiudendo gli occhi riesco ancora a ricordare distintamente quei sabati pomeriggio passati con gli amici, di solito a casa del compagno con l’impianto buono ad ascoltare l’ultimo vinile magari portandosi dietro una cassetta vergine. Aprendo la porta della camera fuoriusciva una quantità di fumo degna delle migliori locomotive a vapore che poi si tentava di camuffare con la colonia del babbo, ottenendo un mix micidiale!

Utah cede il passo ad Indiana Line

Nonostante i buoni risultati di vendita, Utah ad un certo punto non riuscì più a sostenere i costi nel suo paese d’origine e dichiarò fallimento. Nel frattempo in Italia a Selectra era subentrata Alcor che, considerando lo strepitoso successo di Utah volle a tutti i costi continuare la produzione. Fu così fondata quella che oggi chiamiamo Indiana Line. Il nome fu una sorta di omaggio alla vecchia Utah, territorio che annoverò nei secoli una grande concentrazione di nativi americani ed infine ci fu anche un po’ di quello che oggi chiamiamo marketing, in quanto all’epoca, un nome di origine anglosassone dava una inconscia rassicurazione sulla qualità dei prodotti. Tramite il passaparola e le riviste cartacee Indiana Line sfornò un successo dietro l’altro mantenendo sempre la costante del rapporto qualità prezzo, in molti ci siamo chiesti perchè non si è mai tentato il salto e magari osare con un diffusore di fascia più alta ma questo probabilmente avrebbe voluto dire snaturare la mission del brand: buona qualità alla portata di tutti. 

Il 2006 vede spuntare Coral

Arriviamo alla storia più recente e più precisamente al 2006, un passato relativamente recente e molto vicino a quelle che sono le tematiche di oggi. La Coral Electronic, storica azienda del settore audio, fondata nel lontano 1975 e con grande esperienza nella progettazione di altoparlanti acquisisce Indiana Line. Con questa collaborazione Indiana Line apre le porte verso nuovi orizzonti e nuovi mercati ma un altro nuovo cambiamento è dietro l’angolo.

Indiana Line ed Audio Klan

Gli anni che seguono alla acquisizione di Coral Electronic sono anni particolari che vedono uno sviluppo esponenziale per Indiana Line verso i mercati dell’ Est Europa, in Italia le cose andavano bene ma c’era bisogno di una realtà in grado di soddisfare le esigenze dei mercati esteri. Ad un certo punto, tra lo stupore e la delusione di tantissimi appassionati, si assiste allo stop della distribuzione dei prodotti Indiana Line. Fortunatamente si tratta di uno stop solo temporaneo in quanto nel giro di qualche mese Indiana Line e Audio Klan stipulano un accordo per rimettere su la catena produttiva. Audio Klan, si è fatto avanti con la volontà di sviluppare il marchio, che conosceva ed apprezzava da tempo a livello internazionale. Audio Klan è una struttura distributiva con base in Polonia, a conduzione familiare che può contare su ottimi fatturati e che è gestita in primis da amanti di questo mondo. Quindi il loro ruolo non è solo quello di meri investitori ma anche di appassionati con la volontà di portare avanti il brand con la consulenza di Marco Visonà, incaricato della distribuzione italiana del marchio, e di tutto il suo staff .Oggi Indiana Line è viva e vegeta e proprio mentre stiamo scrivendo queste righe stanno arrivando le nuove line-up Diva e Tesi di cui a breve vi diremo molto di più.

Scritto da Francesco Taddei

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